Giulietta e Romeo, nella letteratura italiana

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Federica91
view post Posted on 29/6/2009, 16:18




I nomi delle due famiglie in lotta erano già noti nel Trecento, inserite da Dante nella sua Commedia (Purgatorio, VI, 105). Solo i Montecchi sono originari di Verona, i Capuleti provengono invece da Brescia, anche se si trovano pure a Verona fino agli anni della permanenza di Dante, nella attuale casa di Giulietta, dove, tra l'altro, la loro presenza è testimoniata dallo stemma del cappello sulla chiave di volta dell'arco di entrata al cortile dell'edificio duecentesco.[1] Non ci sono notizie di lotte tra Capuleti e Montecchi, mentre questi ultimi hanno portato avanti per molto tempo una lotta sanguinosa contro i guelfi. Le notizie sui Montecchi vengono dopo che furono banditi dalla città da Cangrande della Scala, dopo aver tentato un complotto contro di lui.[2] Il contesto storico in Dante non fa riferimento alle vicende dell'amore contrariato tra gli amanti di queste famiglie, che non vi appaiono, ma parla delle due famiglie, commiserandole, dato che erano famiglie «già tristi».

Una prima struttura della trama si delinea invece nella novella di Mariotto e Giannozza di Masuccio Salernitano, composta nel 1476 ma ambientata a Siena.Sia il tono che la trama dell'opera mostrano delle notevoli differenze dall'opera di Shakespeare: Masuccio insiste più volentieri, almeno all'inizio, sull'aspetto erotico e spensierato della loro relazione, ben lontana dall'aspetto di sacralità che acquisterà in seguito. Giannozza trangugia allegramente la pozione (la Giulietta di Shakespeare berrà il narcotico con terrore, e da quei suoi versi usciranno dei presagi sinistri della catastrofe che seguirà di lì a poco). L'ambientazione di Masuccio è molto più solare, mediterranea, priva dell'atmosfera gotica anglosassone, e la morte di Tebaldo, qui scaduto ad un ignoto "onorevole cittadino" è effetto (non immediato) di una bastonata assestatagli da Mariotto in seguito ad un'animata discussione. Non vi è ancora nessun duello, né un Mercuzio.

Luigi da Porto nella sua Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, pubblicata nel 1530 circa, diede alla storia molto della sua forma moderna, rinominando i giovani Romeus e Giulietta e trasportando l'azione da Siena a Verona (città che ai tempi di Da Porto era strategicamente importante per Venezia), all'epoca di Bartolomeo della Scala, nel 1301-1304. Nella trama sono già presenti elementi chiave come la rissa, la morte di un cugino dell’amata perpetrata da Romeo, il bando dalla città di quest’ultimo e la tragica fine di entrambi. Da Porto trovò forse ispirazione dalla visione delle due rocche scaligere presenti a Montecchio Maggiore, che appaiono in contrapposizione tra loro.

Rielaborata nelle riduzioni drammatiche Giulia e Romeo di Clizia (1553) e Hadriana di Luigi Groto (1578), fu ripresa da Matteo Bandello e inclusa nelle sue Novelle del 1554. L'ambientazione, ormai, è quella definitiva:

CITAZIONE
« Nel tempo che Bartolommeo dalla Scala, signore cortese ed umanissimo, il freno alla mia bella patria a sua posta e strigneva e rallentava, furono in lei, secondo che mio padre dicea aver udito, due nobilissime famiglie per contraria fazione, ovvero particolar odio; nemiche, l'una è Capelletti, l'altra è Montecchi nominata... »

 
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